28 ottobre 2015

Il tempo delle mamme (parte I - il lusso di "perdere" tempo)



Un' amica che non vedo da anni mi ha ritrovata da poco attraverso Instagram ed ha scoperto il blog. Ci siamo risentite, e mi ha chiesto come mai non lo aggiornassi più spesso. In effetti se apri un blog si presume una relativa costanza nell'aggiornarlo. Relativa, appunto. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata "non ho avuto molto tempo"...poi però mi è venuto da ridere, perchè questa è una delle frasi a cui facciamo più frequentemente ricorso, senza che abbia poi una reale corrispondenza con i fatti. Le sono grata, perchè mi ha dato l'occasione di fermarmi un pò a pensare a questa cosa.

Fondamentalmente, a me sta bene così. Da quando ho aperto il blog penso varie volte nel corso della giornata ai post che potrei scrivere, alle foto che potrebbero accompagnarli. I post si possono anche programmare, l'ho fatto poche volte, è comodo certo, ma preferisco scrivere "in diretta". Questo nuovo anno in cinque con tutti gli assestamenti e gli equilibri che si porta insieme forse non è il migliore per ritagliarsi uno spazio concettuale....o invece si? Del resto qui si parla di un family affair.

Quando è nato Andrea, ricordo come il tempo si sia trasformato (la trasformazione del tempo veramente inizia già in gravidanza, ma ci torneremo su). Non esistevano più orologi ed ore, esistevano solo unità. Le nostre unità duravano circa 20 minuti. Non era pensabile rispettare degli orari, era tutto un susseguirsi di unità di tempo. Vestirsi ed uscire, per esempio, impiegava un'unità. Il bagnetto, due unità. Pranzare, tre unità. E così via.

Quando è nata Gaia, per quanto ci fossi già passata, ho capito che le unità variavano a seconda del bambino che avevi. Così come i cicli del loro sonno (ma questa è un'altra storia :) E di nuovo ci siamo resettati ( tutti, perchè i tempi in una casa sarebbe giusto che li dettasse il più piccolo di età)

Ora, con Jari, le cose sono ancora diverse. E sono ancora una volta diversa io. E si, le sue unità dovrebbero dettare legge, ma ci sono anche tante altre variabili da incastrare, e a volte è difficile. A volte salta tutto perchè non si centra l'unità. Altre invece funziona, e si trovano il tempo e lo spazio da dedicare a quello che si vuole.

Perchè noi diciamo che  i tesori più importanti del mondo sono proprio il tempo e lo spazio....e possono passare anche così, senza apparentemente "fare" nulla. Possono susseguirsi giorni senza post effettivamente pubblicati, ma solo pensati. Perchè magari l'unità-di-tempo-blog quel giorno l'avrò passata innamorata a guardare Jari dormire. Oppure a preparare libri da far trovare a Gaia sulla scrivania per leggerli insieme. O a cercare di meditare seduta sul pavimento. O...chissà.

Fermare il tempo, nel momento in cui ci si trova. Sapere che nulla è imprescindibile, che nulla debba essere fatto per forza in un dato momento. Qualcosa che soprattutto per una mamma, dovrebbe essere previsto di default . La tentazione (o abitudine?) di dire "non ho tempo" è sempre dietro l'angolo. Ma siamo noi che scegliamo cosa farne, di quello che abbiamo. A volte la spesa al supermercato vuol dire niente docce. O un bel bagno caldo per tutti vorrà dire cena surgelata...tutto va bene purchè ci faccia sentire bene. Purchè sia chiaro che il nostro sentirci bene vada messo al primo posto.




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