10 dicembre 2016

Angoli di casa - lo skyline fatto dai bambini

Bentrovati! E' taaaanto che manco. Ho avuto un periodo fitto. Intenso. Riflessivo. Frenetico. Sono stata lontana per un pò. Riesco a stare un pò meno lontana da Instagram, quindi voi nel dubbio, seguitemi anche li :) Poi ieri sono tornata al pc e facebook mi ha riproposto una foto di (ormai!) tre anni fa...questa:


che è stata scattata mentre Andrea disegnava il murale della nostra parete del bagno. Eravamo appena arrivati nella nuova casa, come si vede mancavano ancora le porte, restava questo grosso spazio bianco da decorare in qualche modo....e allora abbiamo pensato di fare qualcosa con i bimbi. Qualcosa che avesse la loro impronta, che li facesse in tutto e per tutto sentire padroni della casa che andavano ad abitare.

Andrea e Gaia avevano all'epoca 5 anni e mezzo e 2 e mezzo. La casa era fresca di ristrutturazione completa e per molti era un azzardo. Ma l'eccessiva riverenza per l'ambiente dove si vive che spesso si trasmette ai bambini non è proprio nelle mie corde, io penso che se scelgo un tetto per loro, questo debba essere il più possibile a loro misura, e trovo giusto che ci lascino il proprio segno. La casa non è dei genitori, è di tutta la famiglia. Per non parlare del fatto che quello che resta è un'opera unica.

L'idea di una sorta di skyline ci era venuta per via della dimensione dello spazio e della linea del muretto che si vede sulla destra. Così abbiamo segnato la linea di terra e lui è partito tracciando con la matita un edificio dopo l'altro. Era molto concentrato, lavorava in silenzio sullo sgabello e lo abbiamo lasciato fare, mi sono avvicinata poco, giusto per fare queste fotografie.
Poi è toccato a Gaia che anche se era molto piccina, ha contribuito all'opera, realizzando una lumachina (che vedete qui sotto nel dettaglio ) ed un vermetto sottoterra,  e il sole con i raggi nel cielo




Poi sono arrivata io, che in una (lunga) notte ho creato vuoti e pieni con il nasto carta in modo che poi  fosse possibile dipingere ed ottenere un effetto stencil. La pittura che è stata utilizzata è un argento con una texture ruvida, che risulta quindi leggermente sporgente. Il risultato finale è bellissimo, io sono ovviamente di parte ma riscuote successi sinceri da tutti quelli che lo vedono. Inutile dire che tra qualche tempo mi piacerebbe che Gaia facesse un disegno tutto suo e poi anche Jari...qualche spazietto in giro ancora c'è!
 

Consiglio a tutti di provare. E' un modo per coinvolgere tutti gli abitanti della casa, e anche per avere un ritorno sul rispetto del lavoro. E una gioia per gli occhi! Questo ricordo è spuntato fuori da un social, e ho deciso di farne un post. A dispetto delle idee che avevo per ricominciare a scrivere sul blog. Perchè invece è esattamente così che voglio fare....vedere cosa arriva. Non programmare troppo, più istinto e meno piani. Un pò di improvvisazione, un pò di real time. Oggi, è così.

25 ottobre 2016

Tisana di zenzero, curcuma e limone

Anche se il freddo non arriva, qualcuno qui ha già tosse e mal di gola. Avere tre figli in tre scuole diverse vuol dire convivere con un mix di minacce d'attacco di ogni tipo, virus, batteri, parassiti...come è normale che sia del resto! Allora l'idea estemporanea di oggi (perchè dovrei essere più programmatica, un pò su tutto-blog in testa- ma si vede che non è proprio il momento!)è stata questa:  una scorza di limone, un pezzetto di zenzero a fettine e un pezzetto di curcuma sempre affettata. Vale la pena utilizzare ingredienti da agricoltura biologica, ormai di facile reperibilità (anche la curcuma fresca) anche nei supermercati.

Metteteli in un pentolino, coprite con acqua, e lasciate sobbollire per 10-15 minuti. Poi filtrate con un colino, ma attenzione, il sapore è decisamente forte! Abbondate con il miele, per renderla più gradevole, o potete fare come Andrea che subito dopo si mangia un cucchiaino di sciroppo d'acero, il suo preferito. Le numerose proprietà degli ingredienti di questo mix lo rendono un alleato della transizione verso l'inverno. Lo zenzero è disintossicante, riscaldante, antiossidante, aiuta la digestione, così come pure la curcuma, immunostimolante, antinfiammatoria, ricca di vitamina C, come pure è il limone....insomma una cura naturale di tutto rispetto. Una tazzina al giorno, come piccolo rito autunnale. Dal colore bellissimo.





14 ottobre 2016

Tra il dire e il fare....uscire dalla stasi preparando gallette al cioccolato :)

Ve lo dico: non sto affatto migliorando. Questo autunno resta concitato e ci dev'essere una ragione misteriosa se non riesco ad accendere il computer, se Instagram non funziona più nel mio telefono e se la nostra casa è ancora una baraonda dal rientro dalle vacanze. Avrei in mente un sacco di post da scrivere che restano pensieri o al massimo appunti...non mi piace ma per ora sta andando così!

Poi stamattina, nella confusione e tra le varie liste di cose da fare che ogni tanto non resisto a scrivere (avevo smesso, davvero!!) ho alzato lo sguardo in cucina e ho visto due uova di Pasqua. Intere. Ancora.

Ho iniziato a pensare a come utilizzarle....mi sono venute in mente almeno cinque, o sei ricette diverse....eccolo di nuovo, pensare senza fare. Improvvisamente è diventato insopportabile: bisognava improvvisare. Ecco, ricettina facile, banale, ma risolutiva.

Le conosciamo tutti, le vendono anche già pronte, ma a farle in casa ci vuole un attimo, costa meno, e si smaltiscono gli avanzi. Scaldate il cioccolato a bagno maria in un pentolino abbastanza largo, immergete la galletta in modo da glassarne un lato, e disponetele su un tagliere che lascerete in frigorifero.


Ho usato il cioccolato fondente in uno strato spesso...una volta raffreddate, si conservano in una scatola in frigo diventando perfette per una merenda estemporanea,  molto pratiche per quando si hanno amichetti ospiti, si portano anche agevolmente in giro. Una volta immerse ma prima che si raffreddino, si possono incastonare nella cioccolata calda  anche lamelle di frutta secca oppure granella di nocciole o mandorle, o pistacchi!

Il cioccolato fa bene a molte cose...oggi anche al cambio di prospettiva. Si diceva che il meglio fosse nemico del bene? Sono d'accordo. Queste sono delle semplici gallette e non una Foresta Nera, questo è un piccolo post e non un articolo pluripremiato, ma scriverlo è stato immensamente meglio che non farlo. Quante volte non diamo spazio a quello che abbiamo in mente in quel dato momento? Per le ragioni più varie, per poi magari restare scontenti. Possiamo farne a meno :)

1 ottobre 2016

Restart!

Questo settembre ho scelto di farlo passare così, in completo silenzio sul blog, la prima metà in vacanza, e la seconda di rientro ai ritmi cittadini...in mezzo ci siamo liberati del gesso di Andrea, e io per non farmi mancare nulla sono riuscita a rompermi un dito del piede.

E' passato un mese in cui ho riscoperto il piacere di svegliarmi da sola prima di tutti, per godermi silenzio, respiri, e yoga tutti miei, anche se a volte non mi è riuscito, e abbiamo invece dormito tutti fino a tardi. Un mese in cui volevo ricaricarmi con le vacanze dopo tutta la confusione di questa estate e poi per mezza vacanza al mare ha piovuto un sacco.

Un mese in cui ho dovuto scegliere a cosa dare priorità, e il blog non ne ha guadagnata molta, facendomi tornare ad ammettere che non si può fare tutto. Vacanze dalle quali credevo di tornare riposata e pronta a ricominciare invece rientrare a ridosso del riavvio dell'anno è stato molto molto faticoso.

Ci sono state cose belle e meno belle e ve le racconterò tutte, e riflessioni, pensieri, progetti che ancora mi frullano in mente. Conti da fare, coi propri limiti e coi propri desideri. Vi dico che siamo tornati e subito ci siamo rituffati nella vita urbana.. credo che non lo faremo più, lo stacco è troppo netto.

Ma sono qui, sono tornata e torna anche il blog! Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito lo stesso e chiesto come mai non scrivessi più! Si riparte!

Sapete che oggi inizia anche la Settimana Mondiale per l'Allattamento Materno 2016? Buona luna di latte a tutte le mamme e ai loro cuccioli. Con l'augurio che tutte le donne possano accedere alle corrette informazioni, preparate ed aggiornate, e ricevere tutto il sostegno per allattare serenamente o per non allattare con la stessa serenità, qualora fosse quella la loro libera ed informata scelta.



26 agosto 2016

Il tempo delle mamme (parte II - il tempo per sè)

io e Jari di due settimane

A volte le mamme che incontro fin dalla gravidanza si domandano se dopo riusciranno ancora ad avere tempo per sè. Alcune hanno già ricevuto una bella dose di testimonianze e consigli non richiesti da tutto il circondario, altre sono molto spaventate dalla prospettiva della "rinuncia" a qualcosa (qui ci sarebbe un bel discorso socioculturale da affrontare :) ed altre ancora invece hanno già preparato un programma dettagliatissimo per il prossimo futuro.

Ora....indovinate? Una risposta non esiste :) nessuno può sapere chi uscirà da quella mamma, nè quale mamme uscirà da quella nascita, ed entrambi lo scopriranno insieme, si scopriranno insieme (possibilmente senza interferenze e disturbi, e magari con l'aiuto e il sostegno di una doula!) ma come accennavo anche qui ,il tempo con la cucciolanza -ops, gravidanza :) si trasforma, cambia.

I numeri e gli orologi servono a poco, si vive di esperienze tutte nuove, che a volta portano via ore, a volte si susseguono e non lasciano riposo, a volte sembrano fin troppo regolari, sempre fino a nuovo ordine. Si è alla scoperta dell'equilibrio giusto, continuamente da tarare su questa nuova minuscola persona che ha già il suo carattere e le sue preferenze, pur essendo completamente dipendente dalla madre (è fisiologico eh, non agitiamoci), pur avendo a malapena compreso di essere uscita nel mondo. Il suo mondo siamo noi ed essere il mondo per qualcuno è immensamente...denso.

Nel turbine di tutto quello che comporta, il tempo sembra fermo. La madre ha la sensazione che le cose resteranno per sempre così , che a volte può spaventare. Nel vortice di scoperte e meraviglia, in cui tutto è nuovo, in cui tutto è da scoprire anche più volte nello stesso giorno, può arrivare un senso di nostalgia per le vecchie abitudini. Per quei gesti anche piccoli che eravamo abituate a fare quando ne avevamo voglia....e adesso può capitare di osservare incredule che voglia ne avremmo ma sembrano gesti diventati impossibili. Non è detto che sia così.

Provate, proviamo, a fare una cosa, per noi, al giorno. Una sola, ma che sia solo nostra. Che detto tra noi non dovrebbe valere solo per le puerpere, ma per tutti sempre!
Un piccolo gesto, anche davvero semplice come può essere bere una tisana con calma, uscire a fare un giro a piedi, fare una bella doccia con scrub e crema profumata, sistemare le sopracciglia, mangiare qualcosa di buono indisturbate, comprare dei fiori freschi.....una cosa, una per cominciare, che per tutto il resto c'è tempo. Il tempo delle mamme non è in conflitto con quello dei neonati. Ora si è insieme e si imparerà a fare le cose insieme....ognuna coi suoi tempi, intanto partiamo da qui. Mi piace tanto dire mettersi al primo posto, parlando di neomamme più che mai.

Una coccola, un gesto di cura per noi, aiuta a riallineare le cose: esistiamo anche per noi, e solo se ci riconosciamo e ci sentiamo bene riusciremo a prenderci cura della creaturina. Mettersi al centro è questo: sapere che dobbiamo sentirci bene, e qualora non fosse così, chiedere aiuto. Chiedere, cercare, che nel nostro mondo si è inspiegabilmente trasformato in un significante di debolezza, mentre è testimonianza dell' essere centrate e saper riconoscere i propri limiti per non credere di venirne sopraffatte.




13 agosto 2016

Bones


Succede che un attimo prima eravamo in un mondo, io e Jari rimasti seduti per una poppata in pineta, Alessandro che andava avanti con gli altri, un centinaio di metri più avanti.  L'attimo dopo, Andrea piange,  papà urla qualcosa, vedo che lo prende in braccio e corre, anche Gaia corre, lui urla, urla a me e dice "corri", io mi alzo, corro come posso, Andrea piange, il braccio è piegato, e ferito, da un osso che ne spunta fuori.

Vedere un osso che esce dal corpo di tuo figlio è brutto, molto brutto.

Mentre arriva l'ambulanza pensi che dovresti andare in macchina, mentre hai tra le mani un braccio a S con quella che sembra una posata di plastica che ne spunta fuori  pensi che il mondo debba fermarsi senza alternative mentre tutti i tuoi figli piangono ma tu non senti nessun suono.

Guardarsi, tra mamma e papà, con sguardi che vorrebbero essere risposte ma non lo sono.

Le ultime 36 ore sono state terribili. E ci vorrà molto tempo per guarire. Ma siamo stati molto fortunati. Perchè abitiamo vicino agli ospedali, e ad ospedali che funzionano. Andrea è stato ricoverato, con l'ulna fratturato e il radio lussato, sono intervenuti per sistemarlo e adesso ci aspettano tempi di convalescenza e ripresa. Non più bagni tra le onde come il giorno prima per quest'estate, non più portare Gaia in giro con il sup come voleva fare quando sarebbe tornato il mare calmo, stand-by per la sua passione da portiere e per il progetto di iniziare a fare basket, non bici...qui ed ora, nulla di tutto ciò.

Siamo distrutti ma fortunati, perchè è stato operato d'urgenza ed entro 18 ore dal trauma. Siamo distrutti ma fortunati, perchè nostro figlio è rotto ma è sano, e lo siamo anche noi, e forse è retorico ma quando sei in attesa in un pronto soccorso pediatrico ti confronti con quanto questo non rappresenti una norma.

Sognavo di postare foto di dolci, di scrivere di feste e sorrisi, e non vedo l'ora di farlo. Invece mi sento uno schifo, sono le 3 di notte, non so cosa faremo domani, Andrea è arrabbiato e dolorante e questa è la sua estate chirurgica e non ne può più. Ma ringrazio tutti gli amici e le care persone che ci sono state e ancora ci saranno accanto, i nonni attivatissimi, e le mie energie pur zoppicanti di essere ancora lì, gli strani sintomi psicosomatici che mi assalgono di darmi occasione di riflettere. Buon ferragosto a voi che potete :)






5 agosto 2016

Ciao Patatina

Ci pensavamo, ne parlavamo, aspettavamo. Insieme, quando più quando meno. Ha scelto una giornata inaspettata, o forse no. Mi ha lasciata senza parole, mi ha messa alla prova sui miei limiti, ci ha fatto regalo di un'esperienza difficile che mai dimenticheremo. Io, che pensavo di andare da Ikea, e invece l'ho trovata che stava così male. Che avevo giurato senza senso che non l'avrei mai addormentata, e invece l'ho fatto, e così mi ha dato una conferma ancora del vuoto di significato delle parole "mai" e "sempre". Mao, centenaria e onnipresente nelle nostre abitudini. Piccola grande Mao, Patatina, Patori, Patacici, Ta, nata e rimasta senza nome per sette anni e poi a un certo purto era pronta per averne qualcuno. Avevo 16 anni quando la presi, è più la vita che ho passato con lei che quella senza di lei. C'è sempre stata, con noi, con i bambini, c'è sempre stata.


Sognavo una morte dolce per lei, non è stato così. Una di quelle storie invidiabili in cui torni a casa e lei ti aspetta, si accoccola e si addormenta per sempre sotto una carezza. Invece soffriva, la carezza c'era, ma non bastava, non poteva. Sono stata così male a sentirmi dividere nell'essere di cura a tutti. Jari la salutava, Gaia piangeva. L'abbiamo avvolta in un asciugamano. Messa in macchina. Ho guidato dal mare a Roma piangendo tutti con una gatta morta in macchina, perchè volevamo riportarla a casa. Ho chiamato un'amica che in quel momento era l'unica che poteva ascoltarmi, e lei c'è stata e le sono grata.

L'abbiamo riportata da papà e da Andrea, e poi abbiamo preparato la sua scatola, e siamo andati al casale magico per seppellirla. Abbiamo scavato, col piccone, una terra durissima. Scavare aiuta. Ha un suo perchè, ha un senso nella chiusura del cerchio. Ci sono venute le vesciche sulle mani, c'era la luce del tramonto ed era bello. Ed ora riposa sotto un albero, tra la mentuccia, quel profumo ci farà pensare sempre a lei.

Condivideremo ancora tante emozioni tutti insieme intorno al suo ricordo. Con Jari erano così innamorati, e lui ora quando la cerca fa ciao con la mano, cosa che quando la vedeva non faceva mai, perchè andava per accarezzarla, ora forse perchè sa di averla salutata. Andrea uscito al parco con il padre ha smesso di giocare ed è voluto tornare a casa appena ha saputo che se n'era andata. Gaia che era lì, ogni tanto scoppia in lacrime.

Ciao Patatina, grazie per averci insegnato tanto, sempre, persino ancora adesso che non ci sei più. Il tempo ci porterà un pò di pace, sarai sempre nei nostri cuori come noi sapevamo di essere nel tuo.