13 agosto 2016

Bones


Succede che un attimo prima eravamo in un mondo, io e Jari rimasti seduti per una poppata in pineta, Alessandro che andava avanti con gli altri, un centinaio di metri più avanti.  L'attimo dopo, Andrea piange,  papà urla qualcosa, vedo che lo prende in braccio e corre, anche Gaia corre, lui urla, urla a me e dice "corri", io mi alzo, corro come posso, Andrea piange, il braccio è piegato, e ferito, da un osso che ne spunta fuori.

Vedere un osso che esce dal corpo di tuo figlio è brutto, molto brutto.

Mentre arriva l'ambulanza pensi che dovresti andare in macchina, mentre hai tra le mani un braccio a S con quella che sembra una posata di plastica che ne spunta fuori  pensi che il mondo debba fermarsi senza alternative mentre tutti i tuoi figli piangono ma tu non senti nessun suono.

Guardarsi, tra mamma e papà, con sguardi che vorrebbero essere risposte ma non lo sono.

Le ultime 36 ore sono state terribili. E ci vorrà molto tempo per guarire. Ma siamo stati molto fortunati. Perchè abitiamo vicino agli ospedali, e ad ospedali che funzionano. Andrea è stato ricoverato, con l'ulna fratturato e il radio lussato, sono intervenuti per sistemarlo e adesso ci aspettano tempi di convalescenza e ripresa. Non più bagni tra le onde come il giorno prima per quest'estate, non più portare Gaia in giro con il sup come voleva fare quando sarebbe tornato il mare calmo, stand-by per la sua passione da portiere e per il progetto di iniziare a fare basket, non bici...qui ed ora, nulla di tutto ciò.

Siamo distrutti ma fortunati, perchè è stato operato d'urgenza ed entro 18 ore dal trauma. Siamo distrutti ma fortunati, perchè nostro figlio è rotto ma è sano, e lo siamo anche noi, e forse è retorico ma quando sei in attesa in un pronto soccorso pediatrico ti confronti con quanto questo non rappresenti una norma.

Sognavo di postare foto di dolci, di scrivere di feste e sorrisi, e non vedo l'ora di farlo. Invece mi sento uno schifo, sono le 3 di notte, non so cosa faremo domani, Andrea è arrabbiato e dolorante e questa è la sua estate chirurgica e non ne può più. Ma ringrazio tutti gli amici e le care persone che ci sono state e ancora ci saranno accanto, i nonni attivatissimi, e le mie energie pur zoppicanti di essere ancora lì, gli strani sintomi psicosomatici che mi assalgono di darmi occasione di riflettere. Buon ferragosto a voi che potete :)






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