23 marzo 2016
Spiegare la guerra ai bambini
Non ho scritto per quasi venti giorni, un pò perchè è stato un periodo fitto di impegni e novità, un pò perchè sto pensando di cambiare qualcosa anche nel blog, un pò perchè il tempo a volte passa e passa così. Poi succede qualcosa che ti scuote, che ti riporta bruscamente nel presente, anzi diciamo che purtroppo sta succedendo sempre, di continuo, ma certe volte più di altre (e lo scrivo con una certa vergogna) ti sembra più vicino, più incombente, in qualche modo più reale.
Mettendo come possibile da parte le ansie da mamma, donna e abitante del mondo, cerco di dare una spiegazione ragionevole ai bambini. Con tutto che noi praticamente non accendiamo la tv, e quindi le immagini in giro sono davvero poche. Ma evidentemente sufficienti. E ci sono i nostri discorsi, c'è comunque da dare una spiegazione. Che non c'è. O che forse potrebbe cominciare con un azzardato trattato di geopolitica....incomprensibile comunque, ma che a un certo punto dovrebbe fermarsi e continuare con...altro.
Quell' "altro" che non si può credere. Che è dove finisce l'essere umano e inizia la guerra, con tutti gli orrori e le parole dal suono stomachevole che si porta dietro. Con tutta la buona volontà è molto difficile dare una risposta a loro se non si riesce neppure a darsela da soli. E' molto difficile dare una risposta che non contiene conclusione, lieto fine, soluzione, ma che resta aperta a domande se non uguali forse più brutte ancora. Ed è molto difficile per me che sono una mamma per le informazioni, che dove può solitamente fornisce spiegazioni dettagliate, anche troppo, e anche troppo lunghe. Per loro che sono abituati a riceverne e che quindi se non gli torna continuano a chiedere.
Ma sono piccoli.
Ed è nelle nostre parole che devono trovare protezione e conforto. Per quanto ne servirebbe a noi, quanto più un bambino è piccolo tanto più ha bisogno di sapere che il bene vincerà sul male. Purtroppo spesso non sembra un esito certo ma in qualche modo dovrebbe almeno esserlo per loro. Chi fa la guerra sono persone, come noi. Non è semplice predicare la risoluzione dei conflitti e spiegare come a volte questi siano talmente irrisolti da scatenare tanto odio. Le parole sono importanti, pensiamole bene prima di passargliele. Pensiamo bene a "pulirle" dalla nostra emotività, dal nostro dolore e dalla nostra rabbia, prima di passargliele, perchè quelle saranno parole che contribuiranno a dargli un'idea del mondo, questo stesso che domani gli apparterrà.
"La pace
si costruisce
un bambino alla volta"
Ibu Robin Lim
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